Aderiamo al progetto di monitoraggio partecipato della qualità dell’aria

Sabato scorso è iniziato il monitoraggio dell’aria di Ciampino attraverso il posizionamento di 15 campionatori per il rilevamento di biossido di azoto. Diritti in Comune, infatti, ha deciso di aderire al progetto di scienza partecipata promosso dall’Associazione Cittadini per l’Aria, che coinvolge le aree metropolitane di Roma e Milano. Già nel 2016 Ciampino era stata inserita in classe 1 dalla Regione Lazio come un Comune in condizione di massima criticità rispetto alla qualità dell’aria, dato confermato dall’ultimo riesame di zonizzazione riferito al periodo 2015-2019, nonostante un miglioramento generale relativo al rilevamento di particolato nell’agglomerato romano.

L’iniziativa promossa, quindi, si pone l’obiettivo della sensibilizzazione della cittadinanza e dell’Amministrazione sul tema della qualità dell’aria, per mettere in opera un piano di intervento che investa la mobilità e la riduzione generale dei fattori inquinanti, che a Ciampino sono molteplici: se il traffico veicolare è sicuramente uno dei fattori più inquinanti, non bisogna dimenticare l’incidenza dell’aeroporto e il consumo di suolo con la cementificazione del territorio. 

E’ urgente l’istituzione dell’Osservatorio Ambientale Comunale, che deliberato nel 2014, non è stato mai insediato e che, nonostante l’impegno esplicito della Sindaca Colella nel Documento Unico di Programmazione, non ha visto ancora la luce. Eppure la sua istituzione avrebbe una funzione di supporto e assistenza tecnica per tutte le valutazioni e le iniziative che riguardano le problematiche ambientali e le ricadute in termini di salute pubblica per la cittadinanza, nonché fungerebbe da organo di raccordo con le strutture tecniche regionali e nazionali che effettuano rilievi e controlli ambientali sul territorio come ARPA e ASL.

Uno strumento di trasparenza sui dati ambientali e di garanzia per i cittadini, non più rinviabile. Diritti in Comune è pronta a portare la discussione in consiglio comunale, per misurare nei fatti la discontinuità rispetto alle passate amministrazioni che tante parole – e pochissimi fatti – hanno messo in campo su questo tema, collegato strettamente al diritto alla salute e alla vivibilità del nostro territorio.