Ciampino e gli interessi di Benetton

Il rinnovo della concessione di Aeroporti di Roma (gli scali di Fiumicino e Ciampino) al gruppo Atlantia di Benetton, spiegato nei dettagli sul Fatto Quotidiano grazie alle indagini del Comitato Fuoripista, fa impallidire persino la concessione di Autostrade per il livello di iniquità del contratto, con clausole vessatorie per lo Stato ed estremamente favorevoli al colosso privato. Non solo saremmo costretti ad un risarcimento a fronte di una revoca, come nel caso di Autostrade, perfino nel caso in cui Atlantia si rendesse responsabile di colpe gravi, ma la suddetta concessione ha la durata impressionante di 35 anni, dal 2009 al 2044, il tutto senza passare per il Parlamento e senza alcuna trasparenza.

Il modus operandi di Benetton è tristemente noto. La multinazionale tessile dell’omonima famiglia trevigiana è impegnata in avventure di capitalismo estrattivo in giro per il mondo, sempre a spese delle comunità locali. Basterebbe chiedere ai mapuche della Patagonia argentina, nelle cui terre Benetton ha messo in piedi un vero e proprio impero della lana e del petrolio, espropriando terreni ancestrali, inquinando le falde acquifere e scatenando una cieca repressione nei confronti di chi si oppone ai suoi progetti. Il colosso italiano è coinvolto, almeno moralmente, nella morte di attivisti ambientali come Santiago Maldonado.

Il crollo del ponte Morandi è forse un caso limite, che si porta dietro una ferita insanabile per la comunità di Genova e per l’Italia intera. Ma non c’è bisogno di aspettare un’altra tragedia per capire quanto la gestione di Adr, come quella di Autostrade, è segnata dalla stessa attitudine estrattivista e dalla stesso spudorato menefreghismo nei confronti degli interessi dei cittadini. Se pensiamo infine al fatto che il territorio di Ciampino, per ciò che concerne l’aeroporto, è stretto tra il monopolio del gestore Adr e quello di un’altra multinazionale moralmente opaca come Ryanair, il quadro è ancora più preoccupante per noi. Viene da sé che solo un ruolo forte dello Stato e una politica orientata al bene collettivo potrebbero far fronte allo strapotere di chi sfrutta il territorio per il proprio profitto, producendo inquinamento ambientale ed acustico, senza alcun ritorno economico o sociale per la comunità.

Purtroppo, però, accade esattamente il contrario. Se nessuna amministrazione locale a Ciampino è mai riuscita a far valere le ragioni della città di fronte a questi giganti del profitto privato, l’attuale governo cittadino addirittura si vanta di fare gli interessi di Adr, e quindi di Benetton, sul nostro territorio, sperando in qualche strapuntino utile forse al mantenimento del labile consenso. Ricordiamo il Natale ciampinese, finanziato e sponsorizzato proprio dal marchio aeroportuale controllato al 95% dalla famiglia Benetton, in bella mostra persino sulle decorazioni natalizie di carta! Alla faccia della destra sovranista attenta alle tradizioni, ma soprattutto alla faccia di chi in Parlamento fa la voce grossa contro Benetton ma poi sui territori si piega ben volentieri al potere del peggior neoliberismo globale.