Nuovi aumenti TARI, ma la qualità del servizio non migliora. Penalizzate in particolare alcune categorie

 

L’approvazione del nuovo Piano Economico finanziario della gestione del servizio dei rifiuti e delle relative tariffe per utenze cittadine continua a far segnare un aumento della TARI a fronte di un servizio di gestione dei rifiuti le cui performances continuano ad essere largamente insufficienti e con una qualità decisamente scadente. 

La produzione pro capite dei rifiuti a Ciampino continua ad essere costantemente al di sopra dei 450 kg annui ad abitante, segno che non si è messa in campo alcuna politica di riduzione della produzione dei rifiuti, che l’Unione Europea mette in testa nella gerarchia di gestione dei rifiuti, secondo i principi dell’economia circolare. 

Nonostante si registri un parziale aumento della raccolta differenziata, questa resta largamente al di sotto del limite del 65% previsto dalla legge e del 70%, quale obiettivo del Piano regionale dei Rifiuti al 2025. E per conseguire tale deludente percentuale si spendono oltre 3 milioni di euro, a fronte di proventi derivati dalla vendita dei materiali da recupero di poco superiore ai 470 mila euro.

Anche quest’anno la gran parte dei cittadini di Ciampino, vedrà aumentare in media la bolletta dei rifiuti, ma non per tutti nella medesima misura. Il maggior incremento sarà a carico delle utenze domestiche e i più penalizzati saranno gli utenti che vivono da soli che subiranno aumenti fino al 14%. Paradossale poi la ripartizione degli aumenti nelle famiglie con più membri: aumenti oltre l’8% per tre componenti che vivono in una villetta, ma se si è in quattro non ci saranno aumenti. 

Inoltre, per quanto riguarda le utenze non domestiche, gli aumenti verranno solo parzialmente coperti dalle somme stanziate dal Decreto sostegni bis (che attribuisce circa 493 mila euro al nostro comune). Purtroppo però queste detrazioni verranno applicate solo per alcune specifiche categorie, selezionate dall’amministrazione comunale, in una quota compresa tra il 20 e il 100% del detraibile.

Il Decreto sostegni bis dava la possibilità al Comune di estendere la portata delle riduzioni sulla Tari attingendo da risorse proprie, o da risorse assegnate nel 2020 dal Governo ma non utilizzate. Risorse che non ci risultano essere state assegnate né spese per questo obiettivo. La mancanza di risorse comunali dedicate alla diminuzione della TARI va a penalizzare tutta una serie di attività, in particolare quelle che da una parte vedranno aumentare la tariffa nel 2021 e dall’altra non avranno accesso ad alcuna detrazione su fondi governativi!

Tra queste segnaliamo le attività commerciali quali l’ortofrutta, le pescherie, le pizzerie a taglio e i fiorai che vedranno un incremento di circa 308 euro della tariffa per il 2021, o i banchi di mercato di generi alimentari (54 euro)! Una scelta incomprensibile che va ad aggravare una già complicata situazione per quelle attività fortemente provate dalla pandemia.

Infine ricordiamo che in più occasioni abbiamo sollecitato l’Amministrazione comunale a passare alla Tariffa puntuale, cosa che doveva essere avviata su tutto il territorio regionale entro il 31 dicembre dello scorso anno, ma evidentemente è più vantaggioso per la Società Ambiente continuare a gestire il servizio dei rifiuti in questo modo. Intanto i cittadini continuano a pagare.