Piove a Grottaferrata, ma l’Acqua Mariana esonda a Ciampino!

E’ appena arrivato l’autunno, e con esso le prime piogge. Anzi a Ciampino non ha neppure piovuto ma l’acqua caduta a Grottaferrata, incanalata lungo Valle Marciana nel Fosso dell’Acqua Mariana, ha trascinato velocemente con sé una montagna di detriti capace di ostruire l’alveo all’altezza della via Cavona a Ciampino.

L’ostruzione ha impedito lo scorrimento all’interno dell’alveo artificiale e l’acqua ha scavalcato la carreggiata stradale, lambendo i muri della millenaria mola Cavona e trascinando via la terra e parte delle opere ultimate da pochi mesi! Poter affermare ‘avevamo ragione’ non ripaga da questi primi danni, né dalla frustrazione di vedere mal spesi i soldi pubblici e deturpato il paesaggio. Lo avevamo denunciato pochi mesi fa: l’intervento di inalveamento del corso naturale del Fosso dell’Acqua Mariana, finanziato con soldi pubblici dalla Regione Lazio ed eseguito da Astral, minacciava dal punto di vista naturalistico e paesaggistico uno dei luoghi d’eccellenza delle pendici dei Castelli Romani.

A pochi mesi dal termine dei lavori le prime piogge permettono a tutti di giudicare, anche dal punto di vista idrogeologico, l’opera di ingegneria naturalistica, come la definì, piccato, il sindaco di Grottaferrata Andreotti. Possiamo scommettere anche questa volta sul silenzio della maggioranza al governo di Ciampino, tutta unita giusto un anno fa a bocciare una mozione di Diritti in Comune per la promozione e salvaguardia delle risorse idriche, per difendere gli scampoli di suolo inedificato e progettare una città e un territorio dove le risorse naturali, come i corsi d’acqua, e quelle culturali, come la Mola Cavona, siano elementi qualificanti da rispettare e valorizzare.